giovedì 16 febbraio 2012

angoscia

Non si può sbagliare strada

perché queste non esistono, neppure direzione,

nemmeno queste esistono,

tutto è il centro di tutto. Tutto è

parte di tutto, non esiste un posto,

un qui, un la, camminare ti porta sempre

allo stesso posto da dove parti.

Non c'è vento, pioggia o sole,

non esistono ombre, la luce si trova

al centro, si sposta con il tuo movimento

è parte del tuo stare, muoverti, correre,

stare fermo. Non esistono colori,

sfumature, toni, tratteggi, miscugli.

Non esistono odori, profumi, cattivi odori,

non ci sono suoni, battiti, fruscii.

Non ci sono paesaggi, case, città, mari

fiumi, oceani, deserti, alberi; nulla.

Tutto è liscio, piano, senza pendenze,

salite, discese.

Non ci sono orizzonti, sopra è come sotto.

Questa è l'angoscia e tu sei impazzito.


martedì 20 luglio 2010

martedì 13 gennaio 2009

Diadema

Quel diadema che oscilla
carico di brillanti notturni
dall'incavo del tuo seno al mio voluble mento
segna il ritmo di entrambi.
Estraneo al pudure dell'essenziale,

è appeso al tuo collo sbilanciato
e scandisce civettuolo il tempo, sì,
tempo che nutre l'istinto o forse amore, forse amore.
Un grande diadema in mezzo

che sfiora il mio viso contortoe felice e felice
e contorto e dispensa sacro incenso.
Poi riposa splendente nel tenue solco

tra rosa bottoni sfiniti.
Fisso quella gemma,

accovaciata sentinella nel tuo petto ansante,
fisso il diadema che ho baciato mentre urlavo con te.
Adesso capisco che vorrei essere diadema appeso,

circondo tutto e tutto vedo e mi porterai
con te, cullato nell'incavo, felice.

sabato 10 gennaio 2009

Davanti "allo" specchio

Davanti allo specchio
osservando un viso che man mano
mi porto sopra come la chiocciola
il suo piccolo guscio incrostato.

Ci lavoro sopra per debellare gli affanni
della barba, della metastasiche verrà,
mi rassicuro e non ricordo di quando
ero bambino, quando temevo Dio.

Non sono più io
vorrei non essere questo
ah, specchio necessario!
ché senza non so.

L’amore per lo sguardo vacuo
come Echo rincorreva della sua voce
le ultime note ripetendo la disperazione
del silenzio, tra rupi deserte
e profonde valli,
e Narciso voleva solo se stesso
mai deturpato dal tempo;
io mi specchio.
Solo la bianca luce rimane imberbe
e si moltiplica davanti agli specchi:
vivida stella che io non sono
nemmeno quando dietro un Bar
semichiuso scaccio l’anima.
Lasciamo nel cielo un segno
che solo il nostro parlare ci mantiene
in vita nei secoli, mentre ossa e carne
si dissolvono come quando
si abbandona uno specchio incrinato
o siamo intenti nell’oziosoi mpegno di togliere
i semi dall’erba che fumiamo....